Descrizione
Dal reperimento delle materie prime per le armi, alla fabbricazione delle stesse, al pagamento e alla manutenzione dell'esercito e delle attrezzature militari, combattere le guerre è sempre stato un affare costoso. Agli albori dell'Impero romano, Cicerone (106-43 a. C.) sottolineava che il nerbo cruciale della guerra è, ed è sempre stato, un "flusso infinito di denaro". Così fu anche per il Terzo Reich di Hitler che per fare fronte a questo tipo di esigenze dovette ricorrere inizialmente alla confisca delle riserve auree di Austria e Cecoslovacchia, per poi predare l'oro di tutti i paesi occupati dopo il settembre 1939 e infine sequestrando quanto oro poteva alla popolazione ebraica sottoposta allo sterminio di massa. L'Autore esplora i metodi di riciclaggio e la complicità di alcuni Stati, come la Svizzera, ancora oggetto di studi e controversie, e si interroga anche sul ruolo di altri paesi, in particolare il Portogallo, nel riciclaggio dell'oro rubato ai nazisti, nonché sulla partecipazione della Santa Sede nel trasferire l'oro in Sud America. Nell'ultima parte del volume il libro pone lo sguardo sul dopoguerra, analizzando l'istituzione di una commissione per il recupero e la restituzione dell'oro alle vittime del Reich, così come il successivo ritrovamento di svariati depositi, l'ultimo dei quali forse in Polonia, di quattro tonnellate d'oro. Uno studio ricco di notizie inedite e denso di riflessioni originali.
Dettagli
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LEG Edizioni
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Biblioteca
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2025
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4 luglio 2025
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312 p.
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ITA
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9791255212263