Descrizione
La battaglia di Pavia, combattuta il 24 febbraio 1525, segnò un punto di svolta nella lunga rivalità tra Francesco I di Francia e Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna. Lo scontro tra la dinastia dei Valois e gli Asburgo era alimentato dalla contesa per il controllo dell'Italia, una regione strategicamente ed economicamente cruciale nel XVI secolo. Dopo la disfatta subita alla Bicocca nel 1522, Francesco I cercò di riconquistare il ducato di Milano, assediando Pavia nel 1524. Tuttavia, l'esercito imperiale, guidato da Fernando d'Ávalos, marchese di Pescara, riuscì a tendere una trappola al re francese. All'alba del 24 febbraio, le forze imperiali sferrarono l'attacco decisivo. Nonostante la superiorità numerica e la presenza della temibile cavalleria pesante francese, Francesco I sottovalutò la potenza della fanteria imperiale e delle nuove tattiche di guerra basate sull'uso massiccio degli archibugi. Alla fine dello scontro, l'esercito francese fu annientato e lo stesso Francesco I venne catturato. Per ottenere la libertà, il sovrano fu costretto a firmare il Trattato di Madrid, un accordo umiliante in cui rinunciava ad ogni pretesa su Milano, Napoli, la Borgogna e le Fiandre. La sconfitta di Pavia consolidò il predominio asburgico in Italia, spingendo diversi Stati italiani a cercare un'alleanza con il sovrano francese per contrastare l'egemonia di Carlo V. Questa reazione portò alla formazione della Lega di Cognac (1526), un'alleanza anti-imperiale che avrebbe innescato una nuova fase della guerra, culminando nel tragico Sacco di Roma (1527) compiuto dalle truppe imperiali.
Dettagli
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28 aprile 2025
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122 p.
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ITA
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9788833657691