Le mosche-porta chiusa. Testo francese a fronte

di Jean-Paul Sartre | Bompiani 2013

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Descrizione

"Le mosche" e "Porta chiusa" sono tra i testi più significativi del teatro esistenzialista, due sguardi sull'abisso, due drammi che affrontano alcuni dei temi più cari a Sartre: la libertà, il valore delle scelte, il rapporto con gli altri e il senso dell'esistenza. "Le mosche" (1943), singolare rifacimento delle "Coefore" di Eschilo, ha per protagonista Oreste, il giustiziere matricida che prende su di sé, con atto di personale responsabilità, il rimorso di Egisto e dell'intera città di Argo per l'assassinio di Agamennone. Compiuta la vendetta, Oreste tornerà alla sua solitudine e con lui si allontaneranno anche le mosche, simbolica materializzazione del rimorso collettivo. "Porta chiusa" (1944) è quasi un manifesto dell'impossibilità del rapporto interpersonale: "l'enfer c'est les autres", l'inferno sono gli altri, scrive Sartre. La porta attraverso la quale vengono introdotti i tre ospiti-prigionieri in realtà non è affatto chiusa, ma la vera prigionia è sancita dal cerchio infernale dei rapporti, dall'impossibilità di comunicare nonostante la necessità vitale della convivenza.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Jean-Paul Sartre
  • Bompiani
  • I grandi tascabili
  • 2013
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 13 novembre 2013
  • 496 p.
  • ITA
  • 9788845275234

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