«Non credo neanch'io alla razza». Gentile e i colleghi ebrei

di Paolo Simoncelli | Le Lettere 2013

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Descrizione

I rapporti di stima e di amicizia tra Gentile e molti colleghi ebrei si intensificano dopo le leggi razziali. Il ricorso a Gentile per consiglio, per aiuto, non rimane vano. Gentile incontra Mussolini a palazzo Venezia la sera del 29 agosto 1938. Testimonierà di avergli detto ben chiaro di non credere alla razza. Procederà a protestare col duce e ad aiutare i colleghi ebrei; e non solo privatamente. Ripetute e pubbliche le sue prese di posizione antirazziali. L'ampia documentazione inedita raccolta, dagli epistolari agli atti d'ufficio presso i ministri dell'Educazione nazionale e della Cultura popolare, Bottai e Pavolini, dimostra la gamma varia ma costante di interventi a sostegno di intellettuali ebrei, noti e meno noti che vedono in Gentile il loro unico sostegno. Emerge per contro l'amara constatazione dell'opportunismo anche antisemita, il coro pubblico di non richiesto sostegno razzista di ben altri e insospettabili esponenti della cultura italiana, poi corsi nel dopoguerra a "cancellare le tracce" del loro vergognoso comportamento.

Dettagli

  • Autore:
  • Editore:
  • Collana:
  • Anno edizione:
  • Paolo Simoncelli
  • Le Lettere
  • La nuova meridiana. Sezione storia
  • 2013
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 1 gennaio 2013
  • 238 p.
  • ITA
  • 9788860876553

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