Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo

di Donna J. Haraway | Feltrinelli 2018

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Descrizione

Il pensiero occidentale è da sempre caratterizzato da un pensiero binario asimmetrico, di cui le opposizioni uomo/donna e mente/corpo rappresentano solo due tra gli assi concettuali più importanti. Si tratta di opposizioni tra termini mai tra loro equivalenti, dualismi da sempre funzionali alle pratiche del dominio: sulle donne, sulla gente di colore, sulla natura, sui lavoratori, sugli animali. La nascita del cyborg, da metafora fantascientifica a condizione umana, però cambia questo stato di cose. Perché il cyborg è al contempo uomo e macchina, individuo non sessuato situato oltre le categorie di genere. La pretesa naturalità dell'uomo è quindi solo una costruzione culturale, poiché oggi tutti noi siamo in qualche modo dei cyborg. L'uso di protesi, lenti a contatto, by-pass è solo un esempio di come la scienza sia compenetrata nel quotidiano e abbia trasformato il corpo. Se il corpo può venire trasformato e gestito, esso non è più sede di una presunta naturalità contrapposta all'artificialità e non possiamo più pensare all'uomo in termini esclusivamente biologici. Il cyborg non è quindi né macchina né uomo, né maschio né femmina, situato oltre i confini delle categorie che normalmente utilizziamo per interpretare il mondo.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Donna J. Haraway
  • Feltrinelli
  • Universale economica. Saggi
  • 2018
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 19 aprile 2018
  • 192 p.
  • ITA
  • 9788807890819

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