Riflessioni sulla pena di morte

di Albert Camus | SE 2014

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Descrizione

"Il senso d'impotenza e di solitudine del condannato incatenato, di fronte alla coalizione pubblica che vuole la sua morte, è già di per sé una punizione inconcepibile. E anche per questo sarebbe preferibile che l'esecuzione avvenisse pubblicamente. L'attore che è in ogni uomo potrebbe allora venire in soccorso dell'animale terrorizzato, e aiutarlo a ben figurare, anche di fronte a se stesso. Ma la notte e la segretezza sono senza appello. In questo disastro, il coraggio, la forza d'animo, persino la fede rischiano di essere affidati al caso. Generalmente l'uomo è distrutto dall'attesa della pena capitale molto tempo prima di morire. Gli si infliggono due morti, e la prima è peggiore dell'altra, mentre egli ha ucciso una volta sola. Paragonata a questo supplizio, la legge del taglione appare ancora come una legge di civiltà. Non ha mai preteso che si dovessero cavare entrambi gli occhi a chi aveva reso cieco di un occhio il proprio fratello".

Dettagli

  • Autore:
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  • Collana:
  • Anno edizione:
  • Albert Camus
  • SE
  • Piccola enciclopedia
  • 2014
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 18 dicembre 2014
  • Numero di pagine sconosciuto
  • ITA
  • 9788867231270

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