Il prisma e lo specchio. Testi ritrovati (1919-1929)

di Jorge L. Borges | Adelphi 2009

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Descrizione

Fra il 1923 e il 1929 Borges pubblica tre volumi di poesia su cui in seguito interverrà radicalmente, e tre di prosa che saranno ripudiati. Tutti gli altri scritti - dispersi per lo più in periodici e riviste - cui era affidata l'insolente riflessione di quegli anni verranno dimenticati. E si capisce: ansioso di giustificare una tumultuosa militanza ultraista, ma soprattutto di "disanchilosare l'arte" e di difendere la sua poesia, Borges dichiara la supremazia dell'"estetica attiva dei prismi", capace di forgiare una visione personale, sull'"estetica passiva degli specchi", che trasforma l'arte in copia; addita nel ritmo, elemento acustico, e nella metafora, elemento luminoso, gli strumenti imprescindibili di tale rivoluzione; regola impavido i conti con i morti e i loro esercizi di retorica; stigmatizza risolutamente il "nulla immobile" della letteratura coeva, preoccupata solo di cambiare di posto alle "cianfrusaglie ornamentali" che pretendono di discendere da Góngora e di "infilzare in quantità infinite i consunti aggettivi"; celebra una Buenos Aires che nelle "ore orfane che vivono come spaventate dagli altri e delle quali nessuno si cura" diventa libertà di poesia, ed esalta l'ultimo tango, "zolletta di zucchero che da sola addolcisce la città offuscata e molle". Viene qui proposta una scelta dei più significativi scritti dispersi del periodo 1919-1929, tratti dal primo volume dei Textos recobrados (Buenos Aires, 1997).

Dettagli

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  • Anno edizione:
  • Jorge L. Borges
  • Adelphi
  • Biblioteca Adelphi
  • 2009
  • In commercio dal:
  • Pagine:
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  • EAN:
  • 21 ottobre 2009
  • 283 p.
  • ITA
  • 9788845924361

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