Fare storia. Culture e pratiche della ricerca in Italia da Gioacchino Volpe a Federico Chabod

di Margherita Angelini | Carocci 2012

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Descrizione

La domanda se esista per primo l'individuo o la società, notava scherzosamente Edward H. Carr, è simile alla questione dell'uovo e della gallina: la società e l'individuo sono inseparabili, e anche lo storico è un portavoce, conscio o inconscio, della società a cui appartiene. È possibile quindi parlare, come per altre categorie professionali, di una responsabilità dello studioso di storia nei confronti della collettività? Partendo da questa domanda ed esaminando rigorosamente i percorsi storiografici di due testimoni privilegiati come Gioacchino Volpe (1876-1971) e l'allievo Federico Chabod (1901-1960), il libro propone una nuova interpretazione del ruolo degli studiosi di storia nella società italiana tra fascismo e prima età repubblicana e analizza i loro rapporti con la coeva cultura storica europea in un periodo di importanti rivolgimenti collettivi e individuali. Il "fare storia" in questi anni fu profondamente influenzato dal lavoro di Volpe e Chabod; entrambi ebbero un ruolo preminente negli studi e furono dei "poli aggreganti" per diversi intellettuali che lavorarono accanto a loro nelle accademie, nelle università, negli istituti storici e nelle riviste specializzate.

Dettagli

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  • 23 febbraio 2012
  • 285 p.
  • ITA
  • 9788843052271

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