Egemonia e consenso. Ideologie visive nell'arte italiana del Novecento

di Alessandro Del Puppo | Quodlibet 2020

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Descrizione

Dieci casi in cui l'arte italiana del Novecento è incappata in tagliole ideologiche. Un Tintoretto «fascista» nel 1937, un Courbet «comunista» nel 1954, una farsesca occupazione all'Accademia di Venezia nel 1968. Nel mezzo: alcuni autori eccentrici, messisi pericolosamente di traverso rispetto al mainstream (di volta in volta: Luigi Spazzapan, Corrado Cagli, Leoncillo). Le pagine insurrezionali e ancora oggi memorabili con cui Antonio Banfi distinse moralismo e moralità, insegnando qualcosa di molto importante anche agli artisti. E poi: Ignazio Silone che copia parola per parola Avanguardia e kitsch di Clement Greenberg per tracciare però un'idea tutta sua di arte cristiana e pauperista. L'entente cordiale tra Guttuso e Burri al di fuori degli schieramenti politici e ben dentro la grammatica e la sintassi della buona pittura. La rilettura dell'arte bizantina da parte di Osvaldo Licini e di Lucio Fontana come viatico per un'idea di arte italiana e moderna. Storie che scavalcano i decenni e le cronologie usuali, le cesure di comodo e le svolte generazionali; storie che tracciano una parabola dell'arte italiana e forse dicono anche qualcosa sull'essere stati italiani nel Novecento.

Dettagli

  • Autore:
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  • Anno edizione:
  • Alessandro Del Puppo
  • Quodlibet
  • Quodlibet studio. Storia dell'arte
  • 2020
  • In commercio dal:
  • Pagine:
  • Lingua:
  • EAN:
  • 6 febbraio 2020
  • 192 p.
  • ITA
  • 9788822904249

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