Descrizione
«Prègola la non me voglia dementichare» (la prego di non volermi dimenticare) è la frase che Ippolita Torelli, novella sposa di sedici anni, scriveva in una missiva vergata faticosamente di suo pugno al consorte lontano, Baldassarre Castiglione, impegnato a Roma nei negozi diplomatici. Dai carteggi di Ippolita, di Isabella d'Este, di Lucrezia Borgia, di Vittoria Colonna, di Bona Sforza e di altre nobildonne affiora la loro umanità, si svelano i loro molteplici interessi, tra cui la moda, il cibo e non ultime la diplomazia e l'amministrazione del potere, e giungono a noi con una lingua nuova, diffusa nelle corti e a uso anche delle donne: grazie a essa svolgeranno un ruolo di protagoniste non più silenziose di quella società cortigiana di cui le innovative istanze sociali, culturali e artistiche trasformarono i rapporti tra i generi. Perché nessun uomo di corte, come scrive Castiglione nel terzo libro del suo Cortegiano, dedicato alla virtù delle donne, può «essere aggraziato, piacevole o ardito, né far mai opera leggiadra di cavalleria, se non mosso dalla pratica e dall'amore e piacer di donne, cosi ancor il ragionar del cortegiano è sempre imperfettissimo, se le donne, interponendovisi, non danno lor parte di quella grazia, con la quale fanno perfetta ed adornano la cortegiania».
Dettagli
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Franco Angeli
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Vulgare latium. Lingua testi storia
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2025
- In commercio dal:
- Pagine:
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- EAN:
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10 marzo 2025
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144 p.
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ITA
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9788835162711